Shutter island

Data attività: 
Mercoledì 26 Febbraio 2014
Organizzatore: 
Daniele M.
Tipo: 
Cinema

Shutter Island

Un film di Martin Scorsese. Con Leonardo DiCaprio, Mark Ruffalo, Ben Kingsley, Michelle Williams, Patricia Clarkson.
Max von Sydow, Jackie Earle Haley, Emily Mortimer, Elias Koteas, Ted Levine, John Carroll Lynch, Christopher Denham, Nellie Sciutto, Tom Kemp, Curtiss Cook, Ruby Jerins, Joseph Sikora, Ken Cheeseman, Drew Beasley, Joseph McKenna, Gary Galone, Dennis Lynch, Damian Zuk

Drammatico, durata 138 min. - USA 2010.

Nel 1954, i due agenti federali Teddy Daniels e Chuck Aule vengono inviati con un battello a Shutter Island, a largo della costa est, per investigare sull'improvvisa scomparsa di una pericolosa infanticida residente presso l'istituto mentale Ashecliffe, Rachel Solando. Il direttore dell'istituto, il dottor Cawley, e i vari infermieri sostengono che la madre assassina si sia come dileguata dalla sua stanza senza lasciare alcuna traccia, ma l'agente Daniels pare nutrire fin dal principio dei forti sospetti sul modo di condurre l'ospedale da parte del dottor Cawley e del suo medico assistente, il dottor Naehring. Un uragano costringe i due agenti a protrarre il soggiorno sull'isola, durante il quale le indagini proseguono e particolari sempre più inquietanti emergono, mentre Daniels continua ad avere delle visioni che riguardano la moglie defunta e le sue esperienze di guerra contro gli ufficiali nazisti.
Nell'anno del celebrato restauro di Scarpette rosse, due dei più grandi cineasti della modernità americana hanno pagato il loro personale tributo al capolavoro di Michael Powell e Emeric Pressburger. Francis Ford Coppola ne cita copiosamente delle parti in Tetro, mentre Scorsese, oltre ad averne curato in prima persona il restauro, struttura il suo Shutter Island come quella stessa infinita scala a chiocciola che viene percorsa da Vicky nel finale del film. Ma se il punto di riferimento è lo stesso, completamente opposti sono i sensi che guidano il loro operare. Per Coppola, Scarpette rosse è un modello da imitare, un ideale di rinascita da proporre al cinema contemporaneo ora che il mezzo digitale permette di tornare a quel tipo di fantasia immaginifica. Al contrario, per Scorsese quella spirale infinita rappresenta la capitolazione di un tipo di cinema che non è più riproducibile nell'era della simulazione e della ripetizione.
La spirale è quindi la forma che sceglie per raccontare questa gothic novel che accumula strato dopo strato suggestioni, visioni, ricordi, angosce e paranoie per arrivare ad una soluzione finale che cerca di sciogliere i misteri e di sorprendere lo spettatore con un twist non troppo imprevedibile. Ma manipolare lo spettatore non è mai stato uno dei passatempi preferiti di Scorsese, quanto piuttosto l'idea di raccontare dei personaggi manipolati dall'impossibilità di aderire alla realtà. Con Shutter Island, il regista italo-americano arriva in un certo senso a proporre la definitiva consacrazione dell'uomo avulso dalla realtà e della follia come forma unica di sopravvivenza. Per dare enfasi all'idea, riprende il suo personaggio quasi sempre per tagli trasversali o obliqui, insistendo nel catturarlo dal basso verso l'alto per enfatizzarne la distanza. Il personaggio di DiCaprio diviene così l'ennesimo man of violence della sua filmografia, colui che lotta brutalmente per cancellare la sua memoria e restare attaccato al proprio mondo. Ma eliminare i ricordi (le immagini, il cinema) significa inevitabilmente creare dei fantasmi, manipolare una serie di immagini preconosciute della Storia (cosa che fa nei ricordi dei campi di concentramento con il carrello che segue un'esecuzione quasi coreografica dei gerarchi nazisti all'ingresso del campo di Dachau) e, in ultima analisi, confessare l'impossibilità di far pace con la verità.
Da questo punto di vista, Shutter Island porta a compimento un discorso che Scorsese pare condurre da quando il suo cinema si è fatto più ampio, più accademico: l'incapacità di raccontare un mondo dove non domina solo la violenza, ma soprattutto la dissimulazione, di immaginare qualcosa di nuovo laddove tutto appare una ripetizione, un rifacimento. In fondo alla sua scala a chiocciola fatta di mistero e di suspense, Shutter Island pare raccontare proprio questo: nell'era contemporanea, il sonno della ragione non genera più mostri, ma fantasmi, doppi, simulacri di qualcosa che è già stato visto o vissuto.

Titolo originale Shutter Island
Lingua originale inglese, tedesco
Paese di produzione USA
Anno 2010
Durata 137 min
Colore colore
Audio sonoro
Rapporto 2,35:1
Genere thriller, drammatico
Regia Martin Scorsese
Soggetto Dennis Lehane
Sceneggiatura Laeta Kalogridis
Produttore Brad Fischer, Mike Medavoy, Arnold Messer, Martin Scorsese
Produttore esecutivo Laeta Kalogridis, Dennis Lehane, Louis Phillips, Gianni Nunnari
Casa di produzione Paramount Pictures, Columbia Pictures, Phoenix Pictures
Distribuzione (Italia) Medusa Film
Fotografia Robert Richardson
Montaggio Thelma Schoonmaker
Effetti speciali R. Bruce Steinheimer
Scenografia Dante Ferretti
Costumi Sandy Powell

Interpreti e personaggi

Leonardo DiCaprio: Edward "Teddy" Daniels / Andrew Laeddis
Mark Ruffalo: Chuck Aule / Dr. Sheehan
Ben Kingsley: dott. John Cawley
Michelle Williams: Dolores Chanal
Emily Mortimer: Rachel Solando
Patricia Clarkson: dottoressa Rachel Solando
Max von Sydow: dott. Jeremiah Naehring
Jackie Earle Haley: George Noyce
Ted Levine: Warden
John Carroll Lynch: Agente Warden McPherson
Elias Koteas: falso Andrew Laeddis

Doppiatori italiani

Francesco Pezzulli: Edward "Teddy" Daniels / Andrew Laeddis
Fabio Boccanera: Chuck Aule / Dr. Sheehan
Dario Penne: dott. John Cawley
Chiara Colizzi: Dolores Chanal
Francesca Fiorentini Rachel Solando
Laura Romano: dottoressa Rachel Solando
Gianni Musy: dott. Jeremiah Naehring
Gaetano Varcasia: George Noyce
Angelo Maggi: Warden
Paolo Marchese: Agente Warden McPherson
Rodolfo Bianchi: falso Andrew Laeddis

Premi

2 National Board of Review Awards 2010: Production Design Award (Dante Ferretti), miglior dieci film

Galleria fotografica

Locandina del film